Il 4 maggio dell'anno scorso, in occasione dell'annuale sagra di Carciato, ho scattato alcune foto che documentano lo svolgimento di uno dei più antichi mestieri delle montagne, il "polentaio". Il protagonista sta rimestando con energia la polenta nel grande paiolo di rame. Con la tecnica dell'acquerello, ho interpretato questa scena nella fumosa atmosfera della cucina da campo.
Il disegno, riportato su un foglio di carta Arches di cm 76x56, è stato dipinto utilizzando gli acquerelli Cotman di Winsor & Newton.
"Il polentaio" Acquerello su carta Arches cm 56x75 |
Foto 1 |
Foto 2 |
Il disegno, riportato su un foglio di carta Arches di cm 76x56, è stato dipinto utilizzando gli acquerelli Cotman di Winsor & Newton.
1) La ricetta della polenta:
Per preparare una buona polenta si deve usare la proporzione di un litro di acqua per ogni 300 grammi di farina. Il sale deve essere nella proporzione di 12 grammi per ogni litro di acqua. Per cuocere la polenta si deve portare l’acqua salata ad ebollizione e a bollore raggiunto si versa la farina a pioggia rimestando con energia ed in continuazione per evitare la formazione di grumi. La si tiene sul fuoco per almeno un’ora. La polenta non scuoce e più resta sul fuoco, più è buona e gradevole. Ci si basa sulla crosta che si forma attorno al paiolo. Quando è formata da uno strato croccante e spesso almeno un millimetro che si stacca dalle pareti, la polenta è pronta. La crosta gialla all’interno e annerita all’esterno è poi estratta dal paiolo e data in premio prima ai piccoli della famiglia e, se ne rimane, poi ai grandi che la sgranocchiano accompagnandola con un “bicchiere di rosso”. La polenta è cotta quando si stacca perfettamente dalle pareti del paiolo. Dopo essere stata versata con un colpo secco sul tagliere è tagliata con un coltello di legno e servita con companatico, generalmente spezzatino o crauti con cotechino.
2) La polenta nella poesia:
La tecnica di preparazione è il tema centrale degli allegri versi di Jacopo Facen ("Il mais e la polenta"):
...l'acqua
gurgita e rigurgita,
mena vortici e capitomboli,
stride e crepita, fuor dal margine
balza e trabocca e lungi lungi le bolle scocca.
Su dunque subito, su versa tutta
in mezzo ai vortici che l'acqua erutta
la farina e via pian piano,
colla mestola, colla spatola,
col materello lungo un'asta,
abbrancato nella mano,
manipola, rimescola, voltala e rivoltala...
sopra il foco che la cuoce,
che l'asciuga e la svapora,
che l'informa, che diventa giallo bionda,
tonda tonda, la balsamica polenta.
mena vortici e capitomboli,
stride e crepita, fuor dal margine
balza e trabocca e lungi lungi le bolle scocca.
Su dunque subito, su versa tutta
in mezzo ai vortici che l'acqua erutta
la farina e via pian piano,
colla mestola, colla spatola,
col materello lungo un'asta,
abbrancato nella mano,
manipola, rimescola, voltala e rivoltala...
sopra il foco che la cuoce,
che l'asciuga e la svapora,
che l'informa, che diventa giallo bionda,
tonda tonda, la balsamica polenta.
3) La polenta nell'arte:
"LA POLENTA" (1740 ca) di Pietro Longhi (1702-1785).
Pittore attivo a Venezia fu il più acuto osservatore della vita cittadina
del suo tempo, realizzando dipinti di misurata e pungente ironia. |
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